Buyer Point: i prodotti più richiesti dai compratori internazionali
Nell’ambito dell’organizzazione di Buyer Point (il prossimo 28 maggio a Milano), abbiamo svolto un sondaggio tra i buyer esteri che parteciperanno per capire quali sono i prodotti più ricercati con alcune risposte probabilmente attese ed altre più sorprendenti.
Consapevoli che non possa avere un valore scientifico, ci fa comunque piacere condividere i risultati perché danno un’idea di alcuni fattori che influenzano il mercato, probabilmente non così conosciuti come altri aspetti che tengono banco nel mondo dell’informazione (i famigerati dazi, tanto per fare un esempio).
Sostanzialmente tutte le merceologie presenti a Buyer Point hanno ricevuto dei “voti”, qui ci limitiamo ad elencare quelle che sono state indicate sulla base di argomentazioni più articolate o meno note.
Antiparassitari e concimi: nei paesi dell’Est Europa sono in arrivo alcuni aggiornamenti normativi importanti che adegueranno la normativa nazionale a quanto già avviene nell’Europa occidentale. Sono previsti nuovi regolamenti in Romania, Bulgaria e Repubblica Ceca per l’inizio del 2026 e i retailer stanno cercando di adeguarsi.
Antinfortunistica: discorso simile a quello degli antiparassitari anche se in maniera meno organica. Gli aggiornamenti normativi e diversi provvedimenti riguardanti la sicurezza che molti Paesi stanno varando costringono i buyer a cercare nuovi prodotti che in questo momento il loro mercato non offre. In questo caso i produttori italiani hanno un ulteriore vantaggio dato dalla forza del brand Made in Italy nel mondo della moda e dell’abbigliamento a 360°.
Porte finestre e relativa ferramenta: per diversi motivi, in alcuni Paesi presenti l’edilizia sta avendo un andamento opposto a quello italiano. Se da noi, dopo il boom dei bonus, si sta vivendo un prevedibile momento di rallentamento, altri Paesi stanno ancora recuperando quanto perso nel periodo pandemico. È il caso per esempio della Spagna, che ha avuto un rallentamento nell’ordine del 10% nel 2020-21 e da allora cresce ogni anno con percentuali tra il 5 e l’8%.
Un altro aspetto che influisce è la crescita del turismo in alcuni Paesi, come per esempio la Turchia o le nazioni che affacciano sull’adriatico, ed è alta la richiesta di prodotti di qualità per i tanti nuovi resort in costruzione.
Cassette porta utensili: in questo caso le motivazioni sono più “mainstream”. Se da un lato il prodotto di fascia più economica continua a riguardare mercati diversi da quello occidentale, quello professionale invece ha un’importante quota di mercato proveniente dagli Stati Uniti e le tensioni di questi mesi creano attenzione verso i prodotti Made in Europe.
Legno e derivati: in questo caso l’aumento della domanda è dovuto a diverse vicissitudini che stanno riguardando alcuni Paesi con tradizione di grandi produttori. Oltre alle note vicende riguardanti Russia e Ucraina, alcuni aggiornamenti normativi che hanno riguardato la Romania e la Slovacchia, ponendo dei limiti a un processo di deforestazione selvaggio, hanno contratto l’offerta di legno in Europa. Un calo dell’offerta che peraltro arriva in un momento di domanda in crescita grazie all’incremento dell’edilizia sostenibile che sta avvenendo un po’ in tutto l’occidente.
Naturalmente l’elenco non è esaustivo e le merceologie tradizionali, come utensileria, fissaggio, outdoor e tutto il mondo della plastica suscitano sempre curiosità. In questo caso i buyer apprezzano quelle aziende che sanno “arredare” il punto vendita offrendo metri lineari con una selezione di prodotti completa e accattivante, in grado di attirare l’occhio del consumatore nel punto vendita.